martedì 10 luglio 2007

Attacco al Pentagono?

Se tutto quello che ci hanno detto nelle versioni ufficiali è vero perchè è stato posto il segreto di stato su tutto il materiale inerente l'11 settembre.
Perchè non mostrare come nel caso dell'attacco al Pentagono i filmati delle decine di telecamere poste a vigilanza dell'edificio più sorvegliato sulla faccia della terra. La risposta è semplice, perchè ciò che quei video documentano non è un aereo che si schianta, ma ben altro.

Ecco a voi un filmato che pone molte domande a cui chi di dovere si guarda bene dal rispondere:
Attacco al Pentagono

sabato 7 luglio 2007

Conversazione sull'11 settembre

Conversazione con Arthur Romsfield sull’attentato dell’ 11 settembre 2001: il nome Arthur Romsfiel è un nome fittizio per ovie ragioni di sicurezza nei confronti della persona intervistata.

Professor Fatho :Buona sera Arthur

Arthur : Sera Professore

PF: Sono interessato a quello che mi hai raccontato potresti ripetermelo mentre ti registro?

A: Non è molto salutare per mè penso che lo possa capire è un argomento di cui sarebbe meglio tacere

BF: Ma è giusto anche che si senta la voce di una persona che sa la verità, dicono che la verità rende liberi forse potrebbe essere la tua occasione

A: Belle parole, con lei ne posso anche parlare e registri pure tanto il governo smentira tutto come ormai stà facendo da anni, dirà che ho avuto un esaurimento nervoso o qualcosa di simile.

BF: Parliamo del governo USA giusto?

A: Giusto.

BF: Che ruolo copre?

A: Sono un dirigente del NSA.

BF: Quindi lei si occupa di sicurezza per il suo paese

A: Diciamo che siamo le orecchie tese del mio paese

BF: Cose come Echelon, il grande orecchio sulle conversazioni mondiali?

A: Faccio parte di un dipartimento di collegamento fra più strutture dell’ NSA.

BF: Lei quindi fa parte della più efficiente agenzia al mondo di sorveglianza per la sicurezza nazionale, mi può spiegare come avete fatto a non individuare così tante cellule terroristiche operanti nel vostro territorio?

A: Si sbaglia, noi sapevamo perfettamente della loro esistenza ogni loro movimento era sorvegliato e sapevamo quali erano le loro finalità.

BF: Sapevate tutto? Vuole dire che c’erano delle sezioni dell’ NSA che sapevano?

A: No, voglio dire che le massime dirigenza dell’ NSA ne erano a conoscenza, ed infatti Michael Hayden il direttore e il suo vice William Black sono rimasti saldamente al comando dell’agenzia dopo gli attentati perché teoricamente avevano mancato al loro dovere ma nella realtà avevano solo rispettato i piani.

PF: I piani?

A: Si, ora chiariamo, non siamo stati noi a ideare gli attentati dell’11 settembre ma ne eravamo a conoscenza da 2 anni della loro pianificazione e chi doveva eseguirli.

PF: E non avete fatto nulla per fermarli?

A: No, anzi cè stato ordinato di evitare in ogni modo di interferire con i terroristi, lasciargli piena libertà d’azione senza mai perderli d’occhio.

PF: Ma eravate anche a conoscenza della data dell’attacco?

A:Certo circa 3 settimane prima che questa avvenisse.

PF: E voi sempre inerti?

A:No anzi, è scattata la seconda parte del piano.

PF: Cioè?

A: Spighiamoci, l’attacco dell’11 settembre così come concepito dagli arabi era si spettacolare ma non di non sufficiente impatto nei confronti dei media e della popolazione.

BF: Si spieghi meglio.

A: Vede il progetto dei terroristi prevedeva il sequestro di 4 aerei di cui due da far schiantare contro le due torri del World Trade Center, mentre altri due sarebbero dovuti essere utilizzati come ostaggi dopo essere atterrati in un aeroporto.

PF: Quindi le vuole dire che avete fatto in modo da variare questo piano?

A: Si

PF: E come avreste fatto?

A: Qui rientriamo in quello che è stato si può dire una delle più articolate operazioni dei servizi di intelligence mai create.

PF: Può entrare nei dettagli.

A: I due aerei che arrivarono contro le torri non avrebbero mai potuto farle cadere, sono state collocate all’interno della struttura cariche di esplosivo su diversi piani in maniera di creare una demolizione controllata degli edifici, serviva una profonda ferita per l’opinione pubblica un simbolo che fosse ricordato per la sua drammaticità.

PF: E gli altri due aerei?

A: Sono entrambi stati abbattuti dai caccia per eliminare ogni prova e gestire la cosa a modo nostro, si ritenne che era necessario dimostrare che la nazione era attaccata nella sua totalità sia civile con il World Trade Center che militare e di conseguenza è stato lanciato un missile AGM-84H Harpoon con testata ad alto potenziale contro il Pentagono.

PF: Questo sono cose che si sono già sentite dai soliti “complottasti”, lei sembrerà uno dei tanti.

A: Le ho già detto che la mia storia pur essendo vera verrà ignorata è una politica che funziona da molti anni e come si vede ha dato i suoi frutti anche per questo caso. Ci sono stati molti errori nell’organizzazione ed esecuzione del piano di cui ci si è accorti solo in seguito ma ci sono uffici interi che lavorano a braccetto con i media per rimediare a certe cose.

PF: Ma, perché tutto questo?

A: La risposta è sotto gli occhi di tutti, allargare la sfera di influenza USA a livelli inimmaginabili 6 anni fa e non è ancora finita.

PF: Non prova rimorso, vergogna per quello che ha fatto, lei a collaborato ad uccidere molti cuoi compatrioti, dorme tranquillo la sera?

A: Potrei giustificare il tutto dicendo che sono stato comandato ma coscientemente so di essere responsabile, forse un po’ ho cercato di lavarmi la coscienza con questa intervista… ma no, non ho scusanti, no… Dio… non ho scusanti.

Piacere di fare la vostra conoscenza

Io sono il professor Fatho, naturalmente questo non è il mio vero nome ma è un utile espediente per evitare eventuali fastidi nella mia vita di ogni giorno.

Non cè giornata che non accendo la televisione o compro i giornali e sorrido degli eventi che percuotono il mondo e rido quando leggo di sedicenti sapientoni che teorizzano complotti e spiegazioni sugli umani eventi. Non sono un cinico me ne guardo bene dall’ esserlo, sono solo un realista puro, forse uno dei pochi e per quello che so forse l’unico. Io non credo di sapere la verità, io la so.

Professor Fatho